

Resistenza al fuoco delle coperture
Quadro generale
La valutazione della reazione al fuoco esterno dei sistemi di copertura è regolata dalla norma EN 13501-5, che definisce le modalità di classificazione in funzione dei risultati ottenuti dalle prove di esposizione a fuoco esterno, condotte secondo la specifica tecnica CEN/TS 1187.
Classificazione secondo EN 13501-5
La norma EN 1187, in correlazione con la EN 13501-5, ha armonizzato a livello europeo i metodi di prova applicabili alle coperture continue soggette a particelle ardenti e calore radiante, rielaborando i precedenti riferimenti contenuti nella ENV 1187.
Sebbene le modalità di prova siano definite nella EN 1187, la valutazione dei risultati e la relativa classificazione vengono effettuate secondo la EN 13501-5.
Quattro metodi di prova
Prevede l’esposizione del campione a elementi ardenti. Di origine tedesca, conduce – in caso di esito positivo – alla classificazione BROOF(t1) secondo la EN 13501-5.
Combina l’azione di elementi ardenti con quella del vento. È di derivazione scandinava e, se superato, attribuisce la classificazione BROOF(t2).
Integra l’effetto di elementi ardenti, vento e calore radiante. Ha origine francese e, in caso di conformità, porta alla classificazione BROOF(t3).
Sviluppato nel Regno Unito, prevede una sequenza di due fasi di prova e conferisce la classificazione BROOF(t4).
Dal metodo DIN alla norma EN
Il metodo BROOF(t1) presenta criteri di prova e valutazione sostanzialmente equivalenti a quelli definiti nella norma DIN 4102-7.
Per tale motivo, è attualmente possibile impiegare, per la verifica delle coperture continue resistenti a particelle ardenti e calore radiante, sia la DIN 4102-7 sia la EN 1187 in combinazione con la EN 13501-5. Tuttavia, l’obiettivo a livello europeo è la progressiva adozione di un unico metodo armonizzato, basato sulle procedure della norma EN.
A seguito del superamento della prova, il laboratorio accreditato rilascia un rapporto di classificazione, riconosciuto in diversi Paesi europei. Tale rapporto può consentire, in determinate condizioni, l’estensione dei risultati a configurazioni di copertura simili o l’applicazione di regole di semplificazione, al fine di ridurre la complessità derivante dalla varietà di stratigrafie utilizzate in cantiere.
In funzione del metodo di prova superato, viene attribuita una classificazione specifica di comportamento al fuoco dall’esterno, identificata come BROOF(t1), BROOF(t2), BROOF(t3) o BROOF(t4).
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La classe B-s1,d0 (EN 13501-1) e Broof(t2) (EN 13501-5) è adatta sia per fotovoltaico applicato sul tetto BAPV che per BIPV, per impianti fotovoltaici installati su pergole, pensiline e tettoie di edifici, di copertura di parcheggi, distributori di carburanti, per balaustre fotovoltaiche, per impianti BIPV installati in chiusure d'ambito e per impianti BAPV installati in facciata.
Fonte: vigilfuoco.it
Link utili:
Si, è prevista la deroga alle distanze.
"Nel caso in cui sia necessario valutare la riduzione della distanza di separazione tra gli elementi sopra indicati, si ritiene possibile ricorrere, nel rispetto degli obiettivi di cui al par. 2.2, all'impiego di pannelli fotovoltaici a limitata propagazione di incendio (ad es. pannelli tipo glass-glass con classe di reazione al fuoco B-s2,d0) e lucernari con adeguata classe di resistenza al fuoco, da valutarsi anche in relazione all'effettivo fattore di vista, quale misura compensativa del rischio conseguente."
Rif. § 3.3.5.1-6 Linee Guida VVF 2025 Nota n.14030
Fonte: vigilfuoco.it
Link utili:
Si, i moduli con classe B-s1, d0 sec. EN 13501-1 come BIPV sono in linea per gli Impianti agri-voltaici soggetti alle Linee Guida VVF.
"Sono esclusi dal campo di applicazione del presente documento:
- d) gli impianti agri-voltaici, qualora posti a distanza superiore a 100 m dagli edifici di attività soggette, misurata nel punto di minima distanza, e qualora gli stessi edifici non rientrino fra le attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi di cui all’allegato I al d.P.R. 1° agosto 2011, n.151."
Rif. § 1.1-3 Linee Guida VVF 2025 Nota n.14030
Fonte: vigilfuoco.it
Link utili:
Si, i moduli SOLARWATT Panel vision 5.0 sono in linea anche per impianti non soggetti ai controlli VVF.
"Le indicazioni del presente documento possono costituire un utile riferimento anche per la progettazione, la installazione, l'esercizio, la manutenzione di impianti fotovoltaici ubicati in attività non soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi."
Rif. § 1.1-4 Linee Guida VVF 2025 Nota n.14030
Fonte: vigilfuoco.it
Link utili:
Glossario
| ACRONIMO / SIGLA | SIGNIFICATO |
| VVF | Vigili del Fuoco |
| D.C. PREV. 14030 | Direzione Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica |
| BAPV | Building Attached Photovoltaics |
| BIPV | Building Integrated Photovoltaics |
| EN 13501-1 | Norma europea per la reazione al fuoco |
| EN 13501-5 | Norma europea per la resistenza al fuoco dei tetti |
| UNI 9177 | Norma italiana superata |
| Broof (t1–t4) | Classificazione di comportamento al fuoco del tetto |
| CE | Conformité Européenne |
| PV | Photovoltaic |